a cura di Giuseppe Moretti
La Terra non
appartiene all’uomo,
l’uomo appartiene alla Terra
(pp. 211;
15,00 euro, ISBN 88-89621-05-2)
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Montagne, Fiumi, Minerali, Alberi,
Animali, Sole, Vento, Erbe, Odori, Sapori, Muschi, Microbi, Fuoco, Arcobaleno,
Paesaggio, Boschi, Foreste, Valli, Paludi, Mari, Laghi, Ghiacciai, Suoli.
Questo è il Mondo Reale
nel quale siamo cresciuti, nutriti e ispirati. Questo è il Mondo Reale dal
quale dobbiamo guadagnarci il nostro “bentornati a casa”. Questa è la
consapevolezza del Mondo Reale senza il quale siamo destinati ad una vita
sempre più alienante, sempre più insana.
Questi non sono
concetti anacronistici, antiumani. Al contrario, essi infondono un senso di
interezza, di direzione, di appartenenza, di ispirazione vitale. Una condizione
essenziale per imprimere in noi stessi quelle nuove-antiche sensibilità necessarie
per capire il nostro “essere qui” su questa Terra, e per guidare le nostre
azioni verso il centro dei problemi e delle miserie della società attuale. È
una sfida alle nostre capacità di completare e arricchire il nostro senso di
relazione con la più ampia comunità senziente.
Noi siamo parte della
natura e nel profondo inalienabilmente selvatici…
Ci sono forze oggi nel mondo che lavorano per trasformare il
globo in un grande mercato globale. Terre, ecosistemi, il regno del selvatico,
le risorse dei popoli e i popoli stessi subiscono ogni giorno gli effetti di
politiche economiche mercificanti e sperequative. Stiamo vivendo come se la
Terra ci appartenesse. L’esatto contrario, di ciò che disse nel 1855 il capo
indiano Chief Seattle al rappresentante del governo degli Stati Uniti
d’America, che gli chiedeva di vendere la propria terra: La Terra non
appartiene all’uomo. L’uomo appartiene alla Terra.
Per la Terra è una raccolta di narrazioni e saggi scritte da persone che
hanno scelto di stare realmente dalla parte della Terra, di vivere una vita
diversa da quella che viene imposta alla massa, e di rinnovare il senso di
parentela con tutte le sue componenti, siano esse animate o inanimate, umane e
non-umane.
Persone che hanno scelto di disimparare a guardare il mondo solo
attraverso gli occhi degli esseri umani, per riscoprire l’infinita trama di
relazioni che lega e unisce ogni cosa. E lo fanno guarendo sé stessi prima, e
impartendo al proprio vivere un senso diverso di cittadinanza poi.
Non solo riflessioni ecologiste per ri-abitare la Terra, ma anche
spunti pratici di chi è coerente con ciò in cui crede.
Ecco l’Indice dei temi e degli autori:
Quando gli animali…
di Gary Lawless
“…torna ancora una volta alla Terra…”
di Renato Pontiroli
La ballata di Cà Faval
di Oscar Simonetti
Ri-abitando il Bosco Sacro
di Etain Addey
Per la Terra
di Giuseppe Moretti
Entrando nel Bacino Fluviale
di Gary Snyder
Lato Selvatico intervista Peter Berg
di Giuseppe moretti
Umano Selvatico Terra Selvatica
di Dolores LaChapelle
La Mano sulla Pietra
di Matteo Meschiari
Della roccia e della… cerqua
di Gino Martinelli
Città Verdi nel Territorio
di Iuris Balboni
Città: da Grigie a Verdi
di Peter Berg
Il bacino idrografico: cultura e solidarietà
di Giorgio Nebbia
La Custode della Nascita
di Clara Scropetta
La montagna dei bambini
di Raniero Regni
Difendere la notte
di Antonello Colimberti
Ho fatto il pane
di Silvana Mariniello
Un Antico Futuro
di Stefano Panzarasa
La Sessuologia e l’Ecologia Umana
di Paolo D’Arpini
Ritorno alle origini: gli Elfi
di Mario Cecchi
Commiato
di Gary Snyder
Dare Voce al Posto, una conversazione con Gary Lawless
di Jaime Sayen
Futuro Primitivo
di Alessandro Curti
L’ordine Naturale
di James Koller
Ri-abitare l’Europa, una intervista a Gary Snyder
di Guseppe Moretti
Incontro della Rete Bioregionale
di Etain Addey
Bioregioni, la consapevolezza di abitare un luogo di relazioni
di Giuseppe Moretti
Il mondo oggi è un
mondo ‘tappato’ dai poteri forti, sia economici che ideologici. Le scienze
sociali e le scienze naturali continuano ad operare in mondi separati e non ci
si accorge che ogni giorno si perde. Si perde nella foresta tagliata raso, nel
fiume imbrigliato e deviato, nella montagna ferita. Ma si perde anche ogni
volta che un bambino muore di fame negli slums delle megalopoli, dove regna la
povertà e il degrado, si perde dove non c’è giustizia sociale, dove non c’è
libertà, dove ci sono guerre e pestilenze e si perde tutte le volte che il
cervo e il falco devono soccombere per fare posto al cemento. Perché sulla
terra tutto è in relazione. Se tagli la foresta, se devi il fiume e ferisci la
montagna danneggi anche chi – umani e non umani – da essi trae il proprio sostentamento.
Danneggi cultura, danneggi interezza, danneggi relazioni. La Terra non è nata
come un mosaico di stati e di nazioni che si dividono territori, risorse e
primati, ma bioregioni, luoghi di vita all’interno delle quali ogni cosa è
parte di un tutto interdipendente. Compito nostro è quello di riscoprire questi
meccanismi e di riadattare le nostre economie, stili di vita, spiritualità e
politiche affinché la Terra ridiventi di nuovo una casa per tutti.
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